Manifesto dell’autore disorganicamente versatile
Scrivo perché nessuno mi ha ancora fermato.
Mi muovo tra generi come un turista senza GPS: thriller, romance, noir surreale, racconti comici con nomi parlanti — se c’è una regola, probabilmente l’ho ignorata. Se c’è un confine, ci ho messo una tastiera sopra e ci ho scritto un racconto.
Non ho una nicchia. Ho un salotto pieno di personaggi che litigano tra loro per decidere chi è il protagonista. Il mio pubblico ideale? Chi si interroga leggendo di un omicidio e si commuove per un gioco di parole.
Non prometto coerenza. Prometto sorprese. Ogni libro è un esperimento. Ogni racconto, una sfida al buon senso. Ogni lettore che resta fino alla fine… merita un premio. O almeno un biscotto.

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